Oggi ricorre l’anniversario dalla nascita di Bruce Chatwin , scrittore, viaggiatore ed umano esploratore famoso per i suoi romanzi
Bruce Chatwin e la passione per i viaggi.
Studiò archeologia ad Edimburgo.
A causa di problemi di salute , ha rischiato addirittura la cecità , decise di ampliare i suoi orizzonti mentali e geografici recandosi in Sudan, Marocco, Afghanistan, Patagonia, Himalaya e Australia.
Viaggiò in tutto il mondo come corrispondente del Sunday Times Magazine (1973-76) e da qui trasse ispirazione per scrivere i suoi libri.
“La vera casa dell’uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi”.
“In Patagonia”
Nel 1977 pubblica “In Patagonia” , saggio filosofico e resoconto di viaggio insieme, che gli dette enorme popolarità.
Il racconto ha toni malinconici e descrive in modo molto onesto e sentito il senso di avvilimento e di sfiducia che assale non solo gli autoctoni ma anche i numerosi immigrati giunti in Patagonia per inseguire chimere. Le vicende dei personaggi, ben descritti e molto realistici, unite alle descrizioni di paesaggi incantanti , selvaggi eppur attraenti fa di questo libro un piccolo gioiello.
A questo primo romanzo ne seguirono molti altri , tra cui:
- Sulla collina nera ( 1982)
- Le vie dei canti (1987)
- Utz ( 1988)
- L’occhio assoluto (1993)
- Anatomia dell’ irrequietezza ( 1996)
Il suo spirito nomade, il desiderio di scoprire e di comprendere, di vivere ciò che lo circonda e l’umanità che si trova di fronte fa di lui , a mio avviso, un vero esploratore famoso non tanto per scoperte archeologiche o artistiche ma per l’autentico talento che gli permette di inserire in un romanzo o in una trama narrativa il vero senso dell’ esplorazione.
Il premio Chatwin
Nel 2001 Luciana Damiano istituì Il Premio Chatwin- camminando per il mondo per divulgare le opere e il pensiero di Bruce Chatwin nonché la diffusione della cultura di viaggio.
Si avvale della consulenza di Elizabeth Chatwin, vedova dello scrittore e, dal 2010 di un comitato tecnico scientifico:
11 personalità di spicco del mondo della letteratura, della fotografia, del cinema, del giornalismo, già da tempo legati al premio, tra cui Paolo Rumiz, Ettore Mo, Mario Dondero, Jason Elliot
La manifestazione è caratterizzata da un concorso ed un festival
Il CONCORSO vede la partecipazione di concorrenti da tutto il mondo e grazie alla sezione amore senza frontiere ha portato importanti contribuiti a numerosi paesi in difficoltà come Eritrea, Sudan e Sudafrica, Brasile, Marocco, Madagascar, Afghanistan, Thailandia.
Il FESTIVAL, che si tiene a Genova nel mese di novembre, si sviluppa in tre giorni di mostre, laboratori e incontri sul tema del viaggio che hanno visto la partecipazione di grandi viaggiatori e di alcuni testimoni diretti della vita dello scrittore inglese.