
5 Luglio – Jean Cocteau
Oggi vogliamo ricordare un poeta francese
In occasione del 130° anniversario dalla nascita oggi vi presentiamo brevemente Jean Cocteau
Il 5 luglio 1889, alle porte di Parigi nasce Jean Maurice Eugène Clément Cocteau.
Fin da bambino manifesta una certa attitudine per le arti pittoriche e dimostra una precoce attrazione verso il teatro.
A causa della salute cagionevole e costretto ad un’infanzia solitaria e casalinga si diletta a costruire palcoscenici e teatrini con
materiali di fortuna
A soli dieci anni perde il padre, ritrovato suicida nello studio di casa e dopo la tragedia Jean si trasferisce con la madre nella
residenza del nonno materno , musicista. Jean partecipa con interesse ai concerti organizzati dal suo avo.
La prima svolta accade nel 1900 quando Jean Cocteau partecipa agli spettacoli per l’ Esposizione Universale ed inizia a frequentare la
scuola. In questi anni avrà modo di conoscere molte persone e di trarre spunti per molte delle sue opere successive come
- “Livre blanc”
- “Opium”
- “Les Enfants terribles”
- “Sang d’un poète”.
Pur avendo una mente brillante, Jean Cocteau non ebbe un buon rapporto con le istituzioni scolastiche e la sua carriere accademica si
potrebbe definire altalenante e caratterizzata da espulsioni e risultati non eccelsi.
Dopo aver definitivamente rinunciato al diploma dal 1906 si dedica alla vita artistica parigina con l’amico attore Edouard de Max
E’ proprio quest’ultimo ad organizzare , il 4 aprile del 1908, una matinée al teatro Fémina, in cui vari attori recitano le poesie del
giovane poeta. Lo spettacolo è preceduto da una conferenza di Laurent Tailhade.
Da quel momento in poi Jean Cocteau viene consacrato come un vero e proprio poeta.
Fra il 1909 e il 1912 vengono pubblicate tre sillogi poetiche, che l’autore successivamente rinnegherà:
- “La Lampe d’Aladin”
- “Le Prince frivole”
- “La Danse de Sophocle”.
Il 1913 Cocteau rimane particolarmente colpito dal balletto di Stravinskij, “Le Sacre du printemps”, e dallo scandalo che ne
consegue. Si tratta di una rivelazione, che lo porterà a modificare il suo punto di vista e lo stile di scrittura poetica e non partendo dal romanzo “Le
Potomak”
All’uscita dal teatro, con Diaghilev e
Stravinskij nasce l’idea di un nuovo spettacolo, “David”, che diventerà in seguito “Parade”.
Durante la guerra stringe amicizia con Roland Garros, ed effettua i suoi primi voli. Da qui nasce: “Le Cap de Bonne-Espérance”
Nel 1916 viene trasferito a Parigi, frequenta Montparnasse:
conosce Apollinaire, Modigliani, Max Jacob, Pierre Reverdy, André Salmon, Blaise Cendrars e Pablo Picasso.
Nel 1918 pubblica “Le Coq et l’Arlequin”, saggio critico in cui viene intessuto l’elogio di Picasso e di Satie
Fra il 1920 e il 1921 vengono messi in scena due balletti di Cocteau
“Le Boeuf sur le toit” e “Les Mariés de la Tour Eiffel”
Nel 1944 si adopera attivamente, insieme ad altri artisti, per la liberazione di Max Jacob, arrestato dalla Gestapo e giustiziato il 4
marzo nel campo di Drancy.
Dopo avere collaborato alla realizzazione della “Voce umana” di Roberto Rossellini, interpretato da Anna Magnani, di Ruy Blas di Pierre
Billon e di Noces de sable di André Zwobada, e dopo avere realizzato due film tratti da due sue precedenti opere teatrali, “L’Aigle à deux
têtes” e “Les Parents terribles”, parte nel 1948 per un viaggio negli Stati Uniti dove incontra Greta Garbo e Marlene Dietrich.
L’autore viaggia in Grecia e in Spagna, presiede per due anni di fila (1953 e 1954) la giuria del Festival di Cannes, pubblica due opere
poetiche: “La Corrida du ler mai” e “Clair-Obscur”.
Nel 1954 viene colto da una crisi cardiaca piuttosto grave.
In questi anni si dedica con passione alle arti plastiche: affresca la cappella di Saint-Pierre a Villefranche, decora la Sala dei
Matrimoni del Municipio di Mentone, sperimenta la decorazione di ceramiche, che saranno esposte con successo a Parigi nel 1958.
Il 22 aprile del 1963 è vittima di una nuova crisi cardiaca. L’11 ottobre, durante la convalescenza a Milly, Jean Cocteau muore
serenamente.
Il suo corpo imbalsamato è conservato a Milly nella cappella che lui stesso aveva decorato.
Bibl.: P. Dominique, Quatre hommes entre vingt, Parigi 1924; L. Dubech, Les chefs de file de la jeune génération, Parigi 1925.
Fonte: Biografieonline, enciclopedia treccani

