
Alessandro D’Avenia
Conosciamo meglio un autore italiano contemporaneo, Alessandro D’Avenia
Riccioli biondi, occhi chiari e viso angelico, si presenta così lo scrittore italiano Alessandro D’Avenia, ma oltre all’aspetto c’è molto da scoprire.
Alessandro è un ragazzo semplice, concreto e sognatore al tempo stesso.
Nato a Palermo il 2 Maggio 1977 . Cresce in un clima sereno anche se caotico in una famiglia numerosa , sei figli in totale.
Dice di provenire da una famiglia di folli e che lo scirocco che spirava la notte della sua nascita gli sia entrato un po’ in testa ( a tal proposito vi suggeriamo di leggere il racconto pubblicato sul suo sito ufficiale)
Frequenta il liceo classico dove incontra padre Puglisi.
Amante della lettura, dopo la maturità si trasferisce a Roma per studiare lettere classiche.
Dopo la laurea si trasferisce a Siena per un dottorato in Antropologia del mondo antico.
Per qualche anno si dedica con entusiasmo all’insegnamento, cercando il modo di trasmettere nozioni ma anche si entrare in sintonia con i ragazzi, di attrarli, entusiasmarli e renderli appassionati.
Nel 2006 si trasferisce a Milano per un master in sceneggiatura, terminato il quale ha svolto delle attività nel settore ed ha ripreso ad insegnare.
Pubblica numerosi libri :
- Bianca come il latte, rossa come il sangue pubblicato a gennaio 2010 da Mondadori.
- Nel 2011 pubblica Cose che nessuno sa
- Nel 2012 ha ricevuto il Premio Internazionale Padre Puglisi per le sue attività con i ragazzi
- Nel 2013 è uscito nelle sale il film tratto dal suo primo romanzo
- Il 2014 è l’anno di Ciò che Inferno non è
- Nel 2016 scrive L’arte di essere fragili – come Leopardi può salvarti la vita, spettacolo teatrale riproposto in diverse località italiane
- Nel 2017 viene pubblicato Ogni storia è una storia d’amore
Vive a Milano dove insegna tuttora traendo energia, allegria e spunti di crescita e miglioramento dal confronto continuo e dall’interazione con i ragazzi.
Come lui stesso ha scritto nel sito
“Qualche libro , tanti alunni”
Mi ha colpito una dichiarazione riportata in un articolo del Corriere della sera di un paio d’anni fa.
«Ogni mattina, durante l’appello, guardo i miei studenti, uno per uno. Loro si spazientiscono. “Dai prof, è una tortura, perché lo fa?”. E io rispondo: perché voi siete più importanti della lezione. Curare le relazioni è la forma dell’amore nel nostro tempo veloce, fatto tutto di prestazioni anziché di presenze».
A dimostrazione del fatto che nonostante la fama, Alessandro è rimasto soprattutto un uomo che crede fermamente negli esseri umani e nella forza delle relazioni, come espressione di amore con la A maiuscola.
BUON COMPLEANNO !
Fonti: Profduepuntozero

