André Breton , scrittore francese nato il 19 Febbraio 1896
André Breton in breve
Nel 1913 si trasferisce a Parigi per motivi di Studio.
Negli anni immediatamente successivi sviluppa un certo interesse per la psichiatria e compone poesie. Con l’approssimarsi del secondo decennio del secolo il giovane Breton dimostra interesse per i Dadaismo e fonda la rivista “Littérature”.
André era affascinato dalla vita e dalla capacità di mutarla, trasformarla, modificarla. Grazie alla sa poesia, lontana dagli schemi, senza procedimenti o regole rigide ma dettata dall’ istinto, dall’ inconscio, ad avvicinarlo ai maggiori movimenti culturali alternativi dell’ epoca.
Nel frattempo il francese si discosta dalle teorie del movimento dell’ assurdo che in un primo momento lo avevano affascinato e chiuse la rivista “Littérature” per aprirne una nuova “La Révolution Surrealiste”
Fu proprio Breton che nell’autunno del 1924 scrisse il Manifesto del Surrealismo (Manifeste du Surréalisme) dando inizio ad un movimento culturale senza eguali.
Al manifesto viene allegata una raccolta di poesie “Poisson Soluble” di Breton stesso dove il protagonista è l’uomo comune, solo, triste, disilluso, che ricerca i simboli della realtà in contrasto con il suo destino di prigionia. Gli obiettivi da lui ricercati sono: l’immaginazione, il sogno, l’infanzia.
Secondo Breton e i surrealisti, la ragione, la coscienza, la logica sono strumenti di limitazione, di oppressione. La funzione della ragione è quella di reprimere l’identità individuale e gli istinti che vorrebbero essere soddisfatti nel piacere.
I riferimenti a Freud sono piuttosto evidenti , anche se il grande psichiatra si dimostrò sempre scettico nei confronti del surrealismo. Freud partiva dal sogno e tramite l’ interpretazione delle immagini e degli eventi generati dal subconscio analizzava le esigenze, le paure, i traumi e i desideri dei suoi pazienti. Non ha mai descritto il sogno come libertà.
Breton e Freud intrattennero una corrispondenza epistolare: in una lettera Freud dichiarò che tutta l’arte d’avanguardia, compresa dunque quella surrealista, sfuggiva alla sua comprensione. Nonostante questo rapporto burrascoso, Breton rimase per sempre un suo grande ammiratore. Qualcuno sostiene che vi sia stato anche un fugace incontro tra i due.
Nell’ultimo numero de La Révolution Surréaliste del 1929, oltre alla pubblicazione del Secondo Manifesto del Surrealismo compare la sceneggiatura di Un chien andalou di Luis Buñuel e Dalí,che nel frattempo era diventato grande amico di Breton.