Il 29 Gennaio 1860 nacque Anton Čechov , scrittore e medico russo.
Čechov ed il suo stile, dettagliato ma semplice al tempo stesso
Lavoratore instancabile ed anticonformista Cechov è una contraddizione vivente: ama la vita nonostante la malattia, è sensibile ma realista, tenero ma fresso.
Dedica molto tempo e molte energie alle attività sociali ma talvolta desidera solitudine ed isolamento.
Nelle sue opere trasmette le sue trasformazioni, il suo cammino, la sua crescita, la ricerca continua di libertà ed autonomia.
In “La camera n°6″ manifesta una posizione netta contro l’ignoranza e l’oscurantismo del ritorno alla natura e dell’ascetismo religioso, crede nella scienza, nella medicina, nella ricerca e nel progresso ma senza eccessi.
Il lungo corpo a corpo con la sofferenza e la morte, quella degli altri e la sua, lo induce a un amore disincantato, a una acuta visione del mondo.
«L’artista non deve essere il giudice dei suoi personaggi né di ciò che dicono, ma soltanto il testimone imparziale», scrive, e quanto alla essenzialità narrativa: «Se nella vostra storia descrivete un fucile, questo poi deve sparare».
Cechov ha molta cura dei dettagli materiali – suoni, gesti, colori, forme, sapori -, che sa scegliere, combinare, senza eccedere ne trascurare dettagli importanti.
La stessa atmosfera regna nel teatro di Cechov, raggiunta attraverso dialoghi fatti di scambi banali, di silenzi prolungati, di frammenti di parole dirette o oblique, di rotture di tono, di slittamenti, di lacerti di canzoni o di citazioni, di divagazioni, tutti elementi connessi in un ordine che, se sembra essere quello della vita stessa, è tuttavia innanzi tutto frutto di una costruzione.
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