Grammatica

D eufonica

Epitesi o D eufonica

Cerchiamo di analizzare insieme di cosa si tratta e quando andrebbe utilizzata

Si definisce eufonica la d delle forme ed (per e) e ad (per a). La definizione è legata all’idea che questa d serva a creare “un bel suono” (eufonico viene dal greco euphonìa ‘suono armonico’), evitando la sequenza di due vocali consecutive.

Le teorie moderne sul corretto utilizzo della d eufonica sono tante e discordanti: c’è infatti chi si ostina a preservarne l’utilizzo nella forma più antica, proponendo locuzioni ormai in disuso, come “od avendolo” e chi, invece, si limita a usarla a cospetto della preposizione “a” (ad) e della congiunzione “e” (ed).

Non vi sono dettami linguistici specifici sul corretto uso della d eufonica, pertanto, essendo uno strumento di ausilio alla pronuncia, è bene affidarsi a questa, in caso di incertezza: dove non si è certi se usarla o meno, facciamo una prova di lettura e affidiamo il compito di decidere al nostro orecchio; dopotutto, è l’effetto sonoro delle parole che vogliamo rendere il più armonioso possibile.

 

È forse uno dei difetti più facili da incontrare nei manoscritti di scrittori principianti, o comunque ignari di certe regole editoriali. Non si tratta di un vero e proprio errore, ma se volete dare un aspetto professionale al vostro lavoro, dovete fare attenzione a lei: la “d” eufonica.

Attualmente si preferisce limitare l’aggiunta finale (epítesi) della “d” solo per ovviare a un incontro sequenziale di due vocali uguali (a Ancona, e elaborare) che darebbe luogo a una cacofonia fastidiosa alla pronuncia (motivo per cui la “d” eufonica stessa nasce), lasciando tutti gli altri casi alla discrezione dell’autore, ma sconsigliandone comunque un uso continuo.

 

Ci sono però delle eccezioni:

  • Forme ormai consolidate nell’uso comune
  • Prima di un inciso
  • Prima della h aspirata
  • Quando nella parola successiva vi sono delle d o delle t

 

Fino a non molto tempo fa, la d eufonica veniva aggiunta anche alla congiunzione o, dando vita alla forma od, in disuso ormai da qualche decennio

Secondo alcuni la d eufonica non è un elemento artificiale, ma trova la sua origine nelle consonanti finali delle basi latine et (da cui l’italiano e), ad (italiano a) e aut (italiano o).

Fonte: grammaticaitaliana.eu, accademia della crusca, treccani

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