Oggi traiamo spunto dalla riflessione di un filosofo e matematico nato l’8 Aprile 1859.
Vita , opere e pensiero di Edmund Husserl in breve
Edmund Gustav Albrecht Husserl , come detto nacque nel 1859,in Austria. Si trasferì poi in Germania per dedicarsi allo studio della matematica per poi laureasi nel 1883.
Nel 1884 rientrò a Vienna a causa della morte del padre, qui, nel 1887 si sposò.
Intraprese la carriera di insegnante e pubblicò testi accademici di una certa rilevanza come:
- La Filosofia dell’aritmetica (1891)
- Ricerche logiche (1906)
- Filosofia come scienza rigorosa (1911)
- Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica, 1° vol (1913)
- Logica formale e trascendentale (1929)
Nel 1916 si traferì a Friburgo ed ottenne una cattedra in filosofia, tra i suoi migliori studenti si ricorda il celebre filosofo Heidegger che presenterà anni dopo al maestro una copia di “essere e tempo”
Nel dopoguerra, la filosofia di Husserl cominciò ad essere conosciuta anche fuori dalla Germania: nel 1922 tenne una conferenza a Londra sulla fenomenologia e, nel 1929, altre conferenze alla Sorbona di Parigi, poi ripetute a Strasburgo, il cui testo fu pubblicato nel 1931 con il titolo “Meditazioni cartesiane” .
Nel 1927 collaborò alla realizzazione dell’ Enciclopedia Britannica, fino a quando venne costretto ad abbandonare l’ insegnamento in quanto di origine ebraiche ( pur essendosi convertito alla confessione evangelica nel 1887).
Il fatto che Hussler su radiato nel periodo in cui il rettore era Heidegger non fece altro che aumentare gli screzi che si erano creati nel corso degli anni anche grazie alla notevole divergenza di pensiero tra i sue filosofi
Si ritirò poi a vita privata fino alla sua morte avvenuta il 27 Aprile 1938.
Per Husserl l’ideale della vera filosofia consiste nel realizzare l’idea della conoscenza assoluta, basandosi su un fondamento certo, e la fenomenologia é il metodo che permette di raggiungere questo obiettivo.
Per costituirsi come scienza rigorosa è necessario che la filosofia deve raggiungere criticamente un fondamento dotato di evidenza assoluta.
Per fare ciò si può partire dall’ atteggiamento naturale , che assume il mondo come un insieme di fatti ovvi.
La scienza, secondo Husserl, analizza il mondo in maniera ingenua, accettandolo acriticamente come esistente e limitandosi ad accumulare sapere su sapere. Dunque Husserl affermò che nella Filosofia come scienza rigorosa , che ‘ ogni scienza della natura é ingenua nei suoi punti di partenza: la natura che essa vuole prendere in esame, per essa esiste semplicemente ‘ .
Un concetto fondamentale nella filosofia di Hussler è l’ epochè che permette di accantonare l’atteggiamento naturale e gli atteggiamenti ad esso strettamente collegati : ad esempio, l’assunzione dell’esistenza del mondo o la distinzione di soggetto e oggetto quali dati ovvi.
Il compito dell’ epochè è quello di rendere chiaro il concetto di esistenza dei principi naturali solo in base alla soggettività.
‘ Io non nego questo mondo, quasi fossi un sofista, non revoco in dubbio il suo esserci, quasi fossi uno scettico, ma esercito in senso proprio l’epochè fenomenologica, cioè: io non assumo il mondo che mi é costantemente già dato in quanto essente, come faccio, direttamente, nella vita pratico-naturale ma anche nelle scienze positive, come un mondo preliminarmente assente e, in definitiva, come un mondo che non é un terreno universale d’essere per una conoscenza che procede attraverso l’esperienza e il pensiero. Io non attuo più alcuna esperienza del reale in un senso ingenuo e diretto ‘ ( Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica libro I, sez. II, cap. I, § 32)
Fonte: Filosfico.net