La rubrica nuove voci odierna ospita Francesco Cibelli
L’autore campano Francesco Cibelli ci racconta qualcosa di se e della sua opera letteraria
L’autore
sono nato a Salerno nel 1977. Nel 2003 mi sono laureato in giurisprudenza e dal 2004 lavoro come funzionario pubblico. Nel 2006 ho conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato. Ho scritto la silloge di poesie Cuore Carminio, 2008, 0111 Edizioni; Lampi Fulgenti, 2018, silloge di poesie; I segreti del seduttore – le tecniche del playboy, 2018.
Fin da bambino ho scritto racconti e poesie, che sono stati pubblicati su riviste ecclesiaste o per ragazzi. Da sempre lettore eclettico, leggo tutti i generi.
Il libro proposto

Questa guida rappresenta un codice esaustivo di strategie galanti, rivolto sia ai timidi e agli ingenui, sia ai maliziosi sperimentatori delle pratiche erotiche.
Per sedurre una donna non bisogna apparire romantici, amichevoli o “bravi ragazzi”, ma occorrono tecniche, regole, artifici, esperienza.
Non tutte le donne sono uguali. Occorrono diverse tecniche di seduzione, a seconda della situazione concreta.
In questo libro verrà dedicato ampio spazio alle tecniche di approccio nei contesti più disparati: luoghi pubblici, vacanze (sia in Italia che all’estero), università, cinema, discoteca, chat. Verranno svelati i misteri per ipnotizzare d’amore ogni genere di donna: l’ingenua, la timida, la donna con esperienza, la ragazzina, la donna matura o quella fidanzata.
Dopo la lettura di questa guida, scritta da Francesco Cibelli, uno dei maestri italiani più esperti nell’arte della seduzione, sarà alla portata di tutti conquistare qualunque donna, anche la più carina o altolocata.
Inoltre, alla fine del libro, l’autore riserverà al lettore una gradita sorpresa.
La seconda parte dell’opera prevede la trattazione delle tecniche di seduzione per far durare un amore a lungo e la terza parte tratta delle tecniche di seduzione che le donne devono utilizzare al fine di sedurre un uomo, secondo lo schema classico utilizzato già da Ovidio nell'”ARS AMATORIA”.