La felicità dello scrittore non è utopia secondo il famoso autore russo nato il 20 Marzo 1809
Gogol in breve
Nikolaj Vasil’evič Gogol’-Janovskij è nato il 20 Marzo 1809 . E’ considerato uno dei maggiori autori russi del XIX secolo.
Grazie anche alla professione del padre, autore di commedie, ebbe modo di frequentare importanti circoli letterari e di conoscere Puškin
Pubblicò nel 1831 il primo volume dei Večera na chutore bliz Dikan´ki (“Le veglie alla fattoria presso Dikan´ka”), cui seguì l’anno successivo il secondo volume. Si tratta di narrazioni preziose per le dettagliate descrizioni della vita del suo popolo e riflettono il profondo amore per l’Ucraina.
Pubblicò anche numerosi racconti . Piccole fotografie di vita in cui personaggi, spesso persone semplici descritte in modo ironico o grottesco , sono protagonisti di episodi ben narrati e non primi vi una vena polemica.
Nei racconti pietroburghesi di Gogol è evidente l’influenza romantici tedeschi, e soprattutto di E. T. A. Hoffmann.
Nel 1836 venne messa in scena la commedia Revizor , accolta da numerose polemiche.
Trama: il giovane Chlestakov, giunto in una cittadina di provincia, viene preso erroneamente per l'”ispettore generale” (revizor) di cui si attende e teme l’arrivo. I dignitari del luogo fanno a gara per conquistarne i favori. Per evitare il peggio (si è perfino fidanzato con la figlia del sindaco) Chlestakov parte alla chetichella, mentre, subito dopo la sua partenza, viene annunziato l’arrivo del vero ispettore.
Fonte: Enciclopedia Treccani
Nel frattempo in Gogol iniziarono a nascere dubbi di carattere religioso , tanto da indurlo a compiere un percorso di purificazione personale particolarmente intenso.
Nel 1848 fece un viaggio in Palestina, e ne tornò ancor più angustiato e teso, al punto da distruggere la seconda parte della sua opera in corso.
La sua opera più conosciuta è Le anime morte scritta tra la metà del 1835 e la fine del 1841 e tuttora incompiuta. Nell’ opera si può trovare una descrizione attenta e realistica della Russia dell’ epoca, dove la rigida burocrazia regnava sovrana. Fu realizzata come un lungo poema .
Gli ultimi anni della sua esistenza furono caratterizzati da numerosi viaggi e dalla ricerca continua di “qualcosa” tra ansie e nevrosi e da una profonda lotta interiore, da una parte v’è il desiderio di comprensione cristiana verso gli altri, dall’altra il desiderio di sottoporre a dura satira i costumi della società russa.
Morì a Roma il 21 febbraio 1852