
Recensione “Beata Gioventù” di Vincenzo Galati
Questa settimana condivido con voi le mie impressioni su una divertente commedia poliziesca
Parliamo di “Beata Gioventù” di Vincenzo Galati
Sinossi
Protagonisti di questa storia ironica e fuori degli schemi un gruppo di strampalati amici, un po’ in là con gli anni ma con l’entusiasmo di ragazzini scatenati, alle prese con un’incredibile avventura. Tra una partita a carte e un cruciverba, i nostri s’imbattono in un omicidio e nel furto di una vecchia moneta di enorme valore. Capitanati dall’impavida Olga, gli arzilli vecchietti mettono in atto un ingegnoso piano che proverà a trasformarli in intrepidi giustizieri dai capelli d’argento. Ma sulla loro strada si presentano ostacoli e imprevisti di ogni tipo. Riuscirà la sgangherata banda di nonnetti a dipanare il bandolo della matassa?
«La sua amica teneva educatamente le mani intrecciate davanti a sé, così educatamente che Olga quasi non si accorse della piccola macchia che si stava allargando al di sotto di esse.
Istintivamente posò la borsa e si affrettò a sbottonare il cardigan all’uncinetto di Anna. Gli occhi rintracciarono immediatamente il sottile rivolo di sangue che, da sotto, saliva sino al cuore della donna.
Olga urlò, e, prima ancora di pensarci, capì che la moneta di Anna era sparita»
La mia opinione

