Fisico teorico di fama mondiale nato l’ 8 Gennaio 1942 e scomparso recentemente ( marzo 2018)
Cenni sulla vita di [amazon_textlink asin=’8817105279′ text=’Stephen Hawking ‘ template=’ProductLink’ store=’ourfreetime-21′ marketplace=’IT’ link_id=’bd54db3d-1335-11e9-9530-9f469b3bbfdd’]
Manifestò interesse per la scienza e la ricerca fin dall’infanzia grazie anche all’esempio paterno e al contesto.
La famiglia Hawking viveva a Highgate, un quartiere di Londra abitato per lo più da esponenti del mondo scientifico e accademico.
Stephen studiò alla Byron House School, un istituto molto avanzato per quei tempi che si discostava dai metodi di insegnamento più tradizionali.
In base ai risultati Stephen Hawking fu posto nel gruppo di livello A della St Albans School. A tredici anni, su spinta del padre, cercò di entrare nella prestigiosa Westminster School.
Non avendo ottenuto la borsa di studio, poiché malato al momento dell’esame, rimase alla St Albans School, frequentando un’ottima classe e ricevendo comunque una buona formazione.
Già a partire da quegli anni, iniziava ad affacciarsi in lui il forte interesse sull’origine dell’Universo ed è per questo che si avvicinò allo studio della fisica e dell’astronomia, materie che “davano la speranza di comprendere da dove veniamo e perché siamo qui”.
All’ultimo biennio della scuola superiore Stephen Hawking mostrò l’interesse a specializzarsi in matematica e fisica.
Questa prospettiva andava decisamente contro le aspettative del padre, a cui sarebbe piaciuto che facesse medicina.
Stephen non mostrava però alcun interesse nei confronti delle discipline biologiche poiché troppo descrittive e non sufficientemente fondamentali.
Nel marzo 1959, per quanto ancora giovanissimo, sostenne l’esame per una borsa di studio a Oxford – che vinse, entrando a fisica a soli 17 anni.
Proprio per la giovane età i primi due anni soprattutto furono molto difficili per Stephen ma riuscì poi a conseguire la laurea con il massimo dei voti.
Subito dopo la laurea, nell’ottobre del 1962 passò a Cambridge.
Il settore in cui Stephen Hawking voleva fare ricerca era quello della cosmologia e fece quindi richiesta di lavorare con Fred Hoyle, il più grande astronomo britannico di quegli anni.
Dopo il trasferimento a Cambridge, per Stephen Hawking divenne sempre più evidente la difficoltà nei movimenti che già osservava nel periodo trascorso a Oxford.
Poco dopo il suo ventunesimo compleanno fu sottoposto a diverse visite specialistiche e ricoverato. In seguito a tutto ciò, quello di Stephen fu definito come un caso atipico, e fu esclusa l’ipotesi di sclerosi multipla. Man mano arrivò la consapevolezza di avere una malattia incurabile e degenerativa, che gli avrebbe causato la progressiva paralisi dei muscoli anche se era imprevedibile la rapidità con cui ciò sarebbe successo.
In quello stesso periodo conobbe Jane Wilde, che gli resterà accanto per venticinque anni. I due si sposarono nel 1965 ed ebbero tre figli: Robert, che nacque dopo due anni di matrimonio, Lucy, circa tre anni dopo e Tim, nel 1979.
Nel 1979, Stephen Hawking ottenne la cattedra lucasiana di matematica, posizione occupata in passato da Sir Isaac Newton e da Paul Dirac.
Le sue condizioni di salute continuavano a peggiorare, causandogli anche prolungate crisi di soffocamento.
Nel 1985, durante un viaggio al CERN (Organizzazione europea per la ricerca nucleare) in Svizzera, fu ricoverato per una polmonite e attaccato a un respiratore.
La situazione era talmente grave che i dottori proposero di spegnere il respiratore. Jane si rifiutò e lo fece riportare con un’aeroambulanza all’Addenbrooke’s Hospital di Cambridge. Qui subì una tracheostomia, in seguito alla quale non riuscì più a parlare.
Nonostante la complessità delle ricerche svolte, Stephen Hawking è stato uno degli scienziati più noti, che è stato in grado di arrivare anche al grande pubblico, non specializzato nel settore. I suoi libri divulgativi sono nati infatti dall’intento dello scienziato di spiegare, a quante più persone possibile, i notevoli progressi fatti dalla fisica nella comprensione dell’universo e “quanto, forse, eravamo vicini a trovare una teoria completa che descrivesse l’universo e tutto ciò che ne fa parte”.