Rubrica del venerdì

“Un ufficio di vipere” di Lella Dellea

Un nuovo racconto breve per parlare di “incomprensioni” tra donne in un ufficio di vipere.

Vi è mai capitato di dover lavorare in un ambiente ostile, dove le falsità e l’apparenza sembrano più importanti della sostanza?

A me, fortunatamente no, ma conosco molte persone che hanno vissuto questa spiacevole esperienza.

A volte la realtà e meglio di ciò che sembra!

 

Un ufficio di vipere

 

Un silenzio teso aleggiava nell’ aria, ed il ticchettio dei tacchi sul suolo sembrava assordante. Toc, toc, toc … nell’ufficio tutti lavoravano alacremente fingendo indifferenza e nessuno si voltò verso l’uscio nemmeno nel momento in cui si udì l’inconfondibile rumore della porta che si apriva.

<< Tommasini! >> la voce dell’assistente di direzione parve particolarmente acuta, nasale ed inquietante

<< La direttrice desidera conferire con lei in privato! >> sentenziò acida.

Una giovane donna, fasciata da un tubino griffato, si alzò con aria sicura e spavalda e con un finto sorriso sulle labbra tese si accinse a seguire l’arpia sino all’ufficio di colei che in molte chiamavano “Crudelia”.

Dopo pochi minuti il brusio nella stanza aumentò, Marta, giunonica e truccatissima estrasse dalla sua borsa il cellulare e si affrettò a registrare un messaggio vocale

<< Virginia è stata richiamata! Questa volta la fanno fuori! Affrettati ad origliare! Voglio sapere tutto!>>

Sara si limitò ad una smorfia disgustata, che nessuno notò, e riprese a lavorare.

Stefania si voltò nella sua direzione in cerca di complicità sussurrando:

<< Ma ci pensi? Se la licenziano avremmo più spazio in questo buco e magari potremmo anche chiedere l’aumento visto che il lavoro aumenterà!>>

Sara non la degnò nemmeno di uno sguardo, fingendosi concentrata sul monitor del PC.

Era troppo educata e timida per risponderle male, ma non riusciva a comprendere tanato astio nei confronti di Virginia.

Lei era una persona semplice e volenterosa, svolgeva le sue mansioni con precisione ed impegno ma esprimendo le sue opinioni in modo diretto e sincero.

Questa sua indole non aveva certo contribuito alla sua carriera, tanto che i vari direttori susseguitisi nell’arco degli anni non si erano quasi accorti della sua presenza e le colleghe ne approfittavano per delegare a lei le mansioni più ripetitive, noiose e complesse.

A differenza delle altre Sara e Virginia non mostravano falso interesse nei confronti dei superiori, non spettegolavano, non cercavano di divulgare voci fasulle sulle altre per ottenere vantaggi e non erano mai andate a portare caffè e dolciumi nell’ ufficio del direttore precedente che sembrava gradire le attenzioni delle dipendenti, in tutti i sensi.

Da quando ara arrivata “Crudelia” il clima era cambiato, almeno in parte. Per loro la situazione era rimasta pressoche invariata, ma per persone come Marta e Stefania la musica non era più la stessa. A fine giornata dovevano rendere conto del lavoro svolto e spesso per nascondere le loro mancanze millantavano attività svolte in team con Virginia e collaborazioni inesistenti.

Stefania l’apostrofò con sdegno << Va bene ho capito! Difendi quella stracciona! Ma l’hai vista? Viene sempre in ufficio con capi non firmati ed ha anche qualche chiletto di troppo, ma non si vergogna? >>

Sara non riuscì a trattenersi << Scusa ma non ti capisco >> ed iniziò a scandire << Uno, non svolgiamo attività a contatto con il pubblico quindi può vestirsi come crede. Due, è attenta e precisa, molto più di altre persone con più esperienza di lei quindi non vedo perché dovrebbero licenziarla, Tre , scusa ma ho del lavoro da sbrigare e non ho voglia di sentire cattiverie inutili!>>

In quell’ istante Virginia riapparve con una scatola vuota in mano, gli occhi arrossati, il viso triste e teso.

Si diresse alla sua scrivania e, in assoluto silenzio, iniziò a deporvi i pochi oggetti personali.

Nessuno ebbe il coraggio di proferir parola. Attesero pazientemente che la collega dicesse qualcosa ma non ottennero molto da lei, per parecchio tempo tacque e solo dopo aver preso giacca e borsetta comunicò con un fil di voce:

<< Ciao ragazze! Da domani dovrete trovare un altro mulo da sfruttare perché io sarò altrove >> poi rivolse un sorriso sincero a Sara << Non farti mettere i piedi in testa da queste vipere, mi raccomando!>>

Detto ciò si allontanò con calma.

Il brusio riprese, Marta, Sabrina, Stefania, Luisa e altre sfoggiarono un sorrisetto perfido, crogiolandosi nella crudele soddisfazione data dal licenziamento altrui.

In quel momento un messaggio sopraggiunse sul cellulare di Sara

“ Se ti va dopo il lavoro ci vediamo per un aperitivo al bar sotto casa tua! Non dirlo alle altre, lo scopriranno da sole, ma non sono stata licenziata! Mi hanno offerto il posto di responsabile della filiale di Parigi ed io ho accettato! Le lacrime che hai visto sul mio volto erano di commozione non di tristezza!”

La giovane donna dopo aver digitato un breve “ ok 18:30 così mi spieghi meglio”  riprese il suo lavoro, ascoltando distrattamente le chiacchiere delle altre.

Marta, che aveva spie ovunque o almeno così diceva, dichiarò a gran voce

<< Ho una grande notizia! Pare che “Crudelia” voglia modificare l’assetto degli uffici e domani convocherà tutte noi ad una riunione straordinaria per comunicarci chi di noi diventerà coordinatrice dell’ufficio. Sono quasi sicura che sceglierà me perchè sono quella con più esperienza!>>

Sabrina intervenne prontamente << Magari sarà io, visto che sono la più elegante!>>

<< O io perché l’ho sempre salutata con garbo!>> aggiunse un’altra.

Sara continuò la sua attività controllando l’orologio, quando sopraggiunse un E-Mail dalla direzione.

“Siamo lieti di comunicarle che, dopo aver attentamente valutato l’ottima qualità del lavoro svolto, l’impegno e l’atteggiamento sempre corretto e collaborativo, la direzione ha deciso di nominarla coordinatrice d’ufficio con pieni poteri sull’attribuzione degli incarichi e sulla gestione delle attività relative all’ufficio marketing. La preghiamo tuttavia di mantenere la massima riservatezza sino alla riunione indetta per domani alle ore 14:00, affinché sia la direzione stessa a comunicare ufficialmente il nuovo assetto…

La giovane lesse con attenzione, spense il pc, salutò le colleghe con apparente disinteresse e si allontanò lasciandole alle loro chiacchiere futili e alle loro velenose illazioni.

Lella Dellea

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