
Zibaldone
Nella nostra rubrica dedicata alle parole oggi prendiamo in esame il termine zibaldone
żibaldóne s. m. [prob. voce onomatopeica, per alteraz. da zabaione].
– 1. ant.
a. Vivanda composta di molti e svariati ingredienti.
b. estens. Mescolanza di cose diverse; mucchio confuso di persone: uno zibaldone Di cancellieri e di bidelli in toga Gli fa ghirlanda intorno al seggiolone (Giusti).
2.
a. ant. Scartafaccio in cui si annotano, senza ordine e man mano che capitano, notizie, appunti, riflessioni, estratti di letture, schemi, abbozzi, ecc.: non ha lasciato opere compiute, ma solo alcuni z.; l’evoluzione del pensiero del Leopardi si può ricostruire dagli appunti del suo Zibaldone.
b. Nella commedia dell’arte, l’insieme di «scenarî» di uno o più autori che costituiva il repertorio di una compagnia.
c. estens., spreg. Scritto, discorso, opera privi di unità, di coerenza e di ordine, composti di elementi eterogenei: quel saggio storico, o quella conferenza, è uno z.; che z. questo romanzo, quel film.
Fonte: Vocabolario Treccani
Il letterature il termine è conosciuto grazie a “Lo zibalone” di Giacomo Leopardi , una sorta di raccolta di appunti e pensieri da lui stesso definita : “Mescolanza confusa e senza criterio” pubblicata postuma grazie all’intervento di Giosuè Carducci.
A differenza degli scritti elborati per il pubblico , rappresenta la vera essenza del poeta, il suo modo di rapportarsi alla vita e alla filosofia, la metodologia per ricordare e conservare idee e pensieri.
Per saperne di più:
[amazon_link asins=’8817171921,8854197750,8868431203,8845904911,B011T40O0G,880464124X,8494687778,8808066916,8879898221′ template=’ProductCarousel’ store=’ourfreetime-21′ marketplace=’IT’ link_id=’84273d13-f8ab-11e8-aab7-a1ab062c9002′]

