Oggi vi proponiamo un poliziesco giudiziario, “L’altra faccia di Giano” edito da Words Edizioni
La morte non ha mai fretta.
TITOLO: L’altra faccia di Giano #1 (autoconclusivo)
AUTORE: Rita Mariconda
EDITORE: Words Edizioni
GENERE: Poliziesco giudiziario
FORMATO: Ebook e Cartaceo
PAGINE: 120
Data Pubblicazione: 28.07.2021
«Il chiodo fisso del trasferimento, per il momento, era lontano.
L’indomani avrebbe dovuto prendere servizio, doveva cercare di dormire.
Servizio?
Cosa poteva succedere lì, in un posto come Folina?
Un attacco improvviso da parte di un branco di lupi?
Una denuncia contro una slavina maleducata?
Qualcuno che violentava un alce?
Un alce.
Chissà se ci sono, gli alci.
La Storia -“L’altra faccia di Giano”
Antichi rituali egizi e geroglifici sui corpi di ogni vittima: sono questi i soli indizi lasciati da un sadico serial killer che sta scuotendo la piccola città di Folina. A indagare sugli efferati omicidi è il cinico commissario di polizia Nicola Giano, che con l’aiuto degli ispettori Esposito e Cataldi, e del medico legale Lara Giusti, darà il via a un’intricata indagine. Ma, quando il cerchio si stringe proprio attorno a lui, il commissario Giano è costretto a tornare lì dove tutto è iniziato, Roma, seguito da una lunga scia di cadaveri e un omicida ancora senza nome.
«Gesù, che bastardi.
Co-come si può fare una cosa simile?
Ho visto tanti cadaveri, morti ammazzati, annegati, in incidenti d’auto, ma uno così, mai»
disse Antonio pallido e stravolto.
«Guardagli la bocca: ricorda L’urlo di Munch.»
«Chi è questo Munch?»
«Munch, il pittore; quadro famosissimo.»
«Ah, sì. Scusami, pensavo a un morto che non conoscevo.»
«Un morto che non conoscevo. Questa me la segno.»
L’autrice – Rita Mariconda
Rita Mariconda nasce a Torino nel ’60 e dopo vent’anni di vita ligia alle regole cambia tutto e diventa un’emigrante al contrario trasferendosi al sud. Lettrice seriale di qualunque genere predilige gli storici e in particolare i vittoriani, innamorata dei polizieschi giudiziari si diletta anche in quel genere.
Una risata fredda riecheggiò nella casa buia, bloccandole il respiro.
Il cuore perse un battito.
Si girò lentamente e vide un ghigno cattivo e uno sguardo gelido su un volto di pietra.
Voleva fuggire, gridare, ma qualcosa la inchiodava sul posto.
Nessun suono riuscì a sfuggire dalla sua bocca.
L’unica cosa che vedeva oltre al male che rappresentava quel volto era un bisturi chirurgico che luccicava e scendeva verso di lei.
Scendeva lentamente, senza fretta.
La morte non ha mai fretta.