Dugan il rosso
Passione scrittura

OurFreeTime “Dugan il Rosso” di Giulia Masini

Odio e amore sono molto simili e non è così raro sentirsi attratti da ciò che si crede di detestare

 

Curiosità

Dugan è un personaggio secondario di un altro mio romanzo: Il Sigillo dei Kerrey.

Se devo essere sincera non avevo alcuna intenzione di scrivere di lui, ma quando alcune lettrici hanno espresso il desiderio di leggere di Dugan, ho deciso di dedicargli un romanzo tutto suo.

Chi ha letto Il Sigillo dei Kerrey sa che tipo è Dugan.

Lui è irascibile, orgoglioso e odia tutto ciò che non è irlandese.

Odia soprattutto gli inglesi, non solo per ciò che hanno fatto al suo popolo durante la Grande Carestia, ma perché li considera degli invasori. Perciò, potete benissimo immaginare cosa voglia dire per lui essere costretto ad andare a Londra…

 

 

 

 

Titolo: Dugan il Rosso

Autore: Giulia Masini

Genere/periodo storico: Romantico-Storico/età Vittoriana (autoconclusivo)

Grado di sensualità: Medio

Formato: ebook e cartaceo

Editore: Autopubblicato

Editing: Federica Gaspari

Data di pubblicazione: febbraio 2021

Pagine: 247 cartaceo

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/giuliaemmeautrice/

Link Amazon: https://www.amazon.it/dp/B08RY48399/ref

La Storia

 

Irlanda – Inghilterra, 1856

Quando Dugan O’Connor vede una bellissima sconosciuta aggirarsi per le vie del paese non indugia un solo secondo ad avvicinarla. Quello che non immagina è che si tratti di una inglese, e lui disprezza gli inglesi.

Mosso dall’odio profondo che nutre verso gli invasori della sua terra, le nega le indicazioni che cerca, ma una volta tornato a casa se la trova di nuovo davanti, intenzionata a entrare nella fortezza di Dereney per parlare con suo cugino Liam, capo clan dei Kerrey.

Dugan fa di tutto per indurla ad andarsene, minacciandola perfino di rinchiuderla nelle segrete, ma l’intervento della moglie del cugino gli impedisce di cacciarla.

Olympia Emory ha affrontato un lunghissimo viaggio per chiedere a Liam di aiutarla a scoprire cosa c’è dietro la morte di sua cugina Morgana e del marito di quest’ultima, Fenton Gaveston, marchese di Worlingthon.

A Dugan, però, non importa ciò che l’ha spinta fino a lì: non vuole inglesi alla fortezza di Dereney e quando suo cugino accetta di aiutarla non può che essere felice dell’imminente partenza della donna. Ma il sollievo non dura molto perché Dugan si ritrova costretto, insieme alla sorella Maille, non solo a riaccompagnarla in Inghilterra, ma a restare in quel Paese tanto odiato fino a quando Liam non lo raggiungerà per sostituirlo nelle indagini.

Riuscirà Dugan a sopportare la compagnia della signora Emory e a vivere circondato da tutto ciò che ha sempre odiato con ogni fibra di sé? Ma soprattutto, sarà in grado di resistere alla crescente attrazione che suo malgrado scaturisce tra lui e Olympia Emory?

 

 

Nel sentire che Dugan l’aveva raggiunta Olympia aprì gli occhi di scatto.

Non voleva che lui si avvicinasse troppo, perciò retrocesse di un passo per ripristinare un’adeguata distanza,

ma nel farlo urtò il tacco della scarpa sul bordo del tappeto e perse l’equilibrio, cadendo all’indietro.

L’impatto con il pavimento non arrivò, il che poteva essere un bene se l’alternativa non fosse stata ritrovarsi avvinghiata a Dugan.

L’uomo le aveva cinto la vita con un braccio e la stringeva tanto che i loro corpi erano tutt’altro che a un’adeguata distanza.

Come se tutto quello non fosse abbastanza, Olympia lo fissò dritto negli occhi poi, non contenta,

fece una cosa addirittura peggiore: abbassò lo sguardo e tutta la sua attenzione si concentrò sulle labbra;

due labbra carnose, segnate da un paio di piccole cicatrici perfettamente allineate.

Era conscia di dover distogliere gli occhi;

quel comportamento poteva essere interpretato come un chiaro invito a baciarla e lei non voleva che accadesse una cosa del genere.

Bugiarda!, la apostrofò una vocina nella testa.

Prima che potesse anche solo pensare a cosa fare o dire Dugan la sospinse contro la libreria,

quindi si puntellò con entrambe le mani sul bordo di uno dei ripiani e le catturò lo sguardo con quegli occhi grigi come un cielo in tempesta.

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