L’ultima opera di Paolo Arigotti
La storia di un giovane idealista nel periodo nazista.
30 gennaio 1933.
Adolf Hitler è nominato cancelliere della Germania, divenendone in
breve tempo padrone assoluto.
La notizia arriva in Italia, dove il giovane Marco, impiegato di notaio, è al lavoro,
mentre Berlino festeggia con fiaccolate e processioni pagane per le vie della città.
Tra i giovani che sfilano per le strade della capitale tedesca c’è il giovane Klaus, al
quale a breve un alto ufficiale delle SS, Walter Schellenberg, offrirà un posto nei
pretoriani di Hitler, aprendogli le porte ad una luminosa e fulminante carriera, che lo
porterà a collaborare alla notte dei lunghi coltelli ed alla nascita dei primi lager.
Marco viene convocato qualche tempo dopo a colloquio privato dal suo datore di
lavoro, l’anziano notaio ebreo Spagnoli, che gli anticipa, con una lungimiranza
sorprendente, i successivi eventi, tra i quali la campagna d’Etiopia e l’avvicinamento
dell’Italia fascista al terzo Reich, compreso il varo delle leggi razziali.
Marco riceve un’offerta di collaborazione con non meglio precisate forze
d’opposizione, decidendo di accettare in nome degli ideali di libertà appresi dal padre,
convinto socialista.
Grazie ad una fitta rete, Marco entra in contatto con un giovane e brillante avvocato,
Luigi Marini, con il quale instaura una solida amicizia destinata, con l’andare del
tempo e dopo i gravi lutti che colpiscono il giovane, a diventare una relazione
sentimentale, tenuta nascosta a tutti.
Gli eventi precipitano e i venti di guerra soffiano sempre più forti, mentre tutti i fatti
pronosticati da Spagnoli si avverano implacabilmente.
Poco dopo l’inizio della guerra anche Spagnoli muore, lasciando una grossa eredità a
Marco, unitamente al compito di proseguire nella rete di contatti clandestina che,
inutilmente, aveva cercato di evitare l’entrata in guerra dell’Italia.
Sul letto di morte l’anziano uomo confiderà a Marco di sapere tutto del suo rapporto
con Luigi, raccomandandogli grande prudenza e testimoniandogli in questo modo il
suo profondo affetto.
La dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940, fortemente voluta da Mussolini
nell’illusione di non combatterla, trascina il paese in un conflitto devastante, mentre
Marco e Luigi avviano una collaborazione sempre più stretta con il Vaticano,
assumendovi impieghi delicati ed importanti.
I due ragazzi vengono a sapere degli orrori perpetrati nei campi dell’est Europa, anche
a danno di persone che vivono la loro stessa condizione, come già noto a Luigi grazie
ai rapporti instaurati con alcuni giovani tedeschi prima dell’avvento al potere del
nazismo.
Durante un ricevimento ufficiale, Marco, presente nella nuova veste di funzionario
presso la segreteria di stato vaticana, fa la conoscenza di un giovane ufficiale nazista,
in servizio da poco nella capitale italiana: Klaus.
Per tre anni le cose restano immutate per Marco e Luigi, che portano avanti
segretamente la loro relazione, mentre la guerra travolge l’Italia ed il fascismo, a
causa di una serie di rovinose sconfitte, che a poco a poco minano lo stesso mito
dell’invincibilità tedesca.
Lo sbarco alleato in Sicilia spinge il Re, fino a quel momento sostenitore del
fascismo, a destituire il Duce ed a chiedere un armistizio, che però causa l’invasione
tedesca del Paese.
L’occupazione dà avvio ai progetti di rastrellamento degli ebrei romani, che Marco e
Luigi cercano di evitare; in quella occasione conoscono e stringono amicizia con la
famiglia di Deborah, appartenente alla comunità ebraica della capitale.
Tra la donna e Marco nascerà immediatamente un rapporto molto forte, e Deborah gli
confiderà di aver capito la natura del suo rapporto con Luigi.
Le loro attività clandestine vengono spiate e riferite ai nazisti da un sacerdote
collaborazionista, mosso da intenti personali ed egoistici, che conducono all’arresto di
Marco e Luigi, proprio ad opera di Klaus.
L’ufficiale, richiamato in Germania per prestare servizio ad Auschwitz, dove nel
frattempo sono stati deportati Deborah e la sua famiglia, chiede ed ottiene di portare
con sé i prigionieri, per spingerli a collaborare.
In realtà, i motivi sono altri.
Klaus, invaghitosi di Marco, lo vuole e gli propone un patto: concedersi a lui in
cambio della salvezza per sé, il compagno e Deborah.
Marco è costretto ad accettare; dopo qualche tempo Klaus, che già nutriva seri dubbi
sugli stermini perpetrati ad Auschwitz, si convince che occorre fare qualcosa e spinto
dai suoi sentimenti per Marco decide di collaborare con lui, favorendo la sua
rocambolesca fuga assieme a Luigi.
Il loro intento di portare al mondo libero le prove degli eccidi non raggiunge lo scopo
desiderato, mentre il rapporto tra Marco e Luigi entra in crisi quando quest’ultimo si
rende conto che pure Marco si è innamorato di Klaus.
Tornati a Roma Marco rivede Klaus, che gli confida di aver tradito; il giovane, dopo
la liberazione della città, decide di proseguire la lotta contro il nazismo, unendosi ai
partigiani del nord, anche per non abbandonarlo.
A Firenze Marco riceve l’incarico di farsi portatore a Mussolini di una proposta di
pace vaticana, purtroppo senza successo.
Il giovane resta a Milano, dove nel frattempo è stato inviato Klaus; i due si rivedono e
per breve tempo vivono il loro amore.
La scoperta del tradimento da parte delle SS, determina l’arresto di Klaus e dello
stesso Marco, il quale, in occasione di una nuova fuga, viene ferito a morte; dopo
mille vicissitudini morirà a Milano, proprio il giorno della liberazione.
Klaus, rimasto solo, viene arrestato e processato per crimini di guerra, ma eviterà la
condanna a morte grazie alla difesa di Luigi, che metterà da parte risentimento e
preconcetti per ottemperare alle ultime volontà di Marco.
Deborah, sopravvissuta ai campi grazie a Klaus assieme alla figlia Ester, resterà loro
vicina, contribuendo all’assoluzione dell’ufficiale nazista.
Quando Klaus verrà rilasciato, i due torneranno assieme a Roma, dove tra loro
nascerà una relazione stabile, destinata a durare mezzo secolo, senza mai dimenticare
il compianto Marco.
Per saperne di più sull’autore vi invitiamo a leggere l’intervista rilasciata tempo fa sul nostro blog
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