Requiem d'inverno
Passione scrittura

“Requiem d’inverno” di Krisha Skies

Lei è un Obolo, il migliore di tutti. Lui è il dio degli Inferi. Amore e Morte sono pronti a fondersi.

 

Titolo: Requiem d’inverno
Autore: Krisha Skies
Genere: Dark Fantasy/Romace

Casa Editrice: Words

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Requiem d'inverno

 

 

«Vedrai che andrà tutto bene.»

La sua voce è così rassicurante che mi fa socchiudere gli occhi.

«Da oggi in poi sarai ufficialmente un Obolo. Il migliore di tutti.»

Sospiro. 

Un Obolo.

Già, è questo che sarò: una guida per i defunti.

Colei che li accompagnerà nel loro viaggio estremo verso l’Ade.

 

Requiem d'inverno
Requiem d’inverno

 

La storia – Requiem d’inverno

Lenora ha tutto ciò che potrebbe desiderare: è giovane, bella, ricca, anche se sprovvista di titolo nobiliare. Eppure, la sua vita non è come quella delle altre fanciulle dell’alta società della Repubblica. Il profumo inebriante dei narcisi, le maschere di pizzo, i raffinati balli aristocratici nascondono misteri legati alla morte e alla sorte dell’anima. Misteri noti solo a quelle come lei: gli Oboli, donne nate con il dono di poter aprire varchi tra il mondo dei vivi e quello dei morti. In una società in cui il denaro può comprare un posto nei Campi Fioriti dell’oltretomba, dietro lauti compensi Lenora presta i suoi servigi a facoltosi borghesi e a influenti aristocratici, protetta dall’irruente fratello maggiore Julian e desiderata dal perverso Duca di Burdak. Durante una delle traversate oltre la soglia dell’Ade, però, qualcosa sembra andare storto: la giovane incappa nel sovrano dell’oltretomba, l’affascinante e pericoloso Sommo Giudice Acheron. Ma cosa lega Lenora e Acheron? E quando lei ne implorerà l’aiuto, cosa pretenderà in cambio il Dio dei Morti?

 

Chiudo gli occhi, mentre le labbra di colui che mi sta uccidendo mi sfiorano il lobo dell’orecchio.

La sua voce canta, melodiosa:

«Il calore della tua pelle può sciogliere il ghiaccio che imprigiona la mia: non allontanarti da me.

Il battito del tuo cuore spezza le catene che mi straziano il petto: appartienimi

Il mio cuore, ormai, non batte più e io sono solo nebbia e fiori che profumano di morte.

 

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