Hai mai sentito parlare di trope?
Quali sono i trope più diffusi?
Itrope sono diventati comuni, tanto che probabilmente li incontriamo in ogni libro o film che consumiamo.
Eccone alcuni tra i più noti:
- Il viaggio dell’eroe: Questo è uno dei trope più classici e ampiamente utilizzati, in cui un protagonista si imbarca in un’avventura, affronta sfide e cresce sia interiormente che esteriormente. Si può trovare in opere epiche come Il Signore degli Anelli o in storie più semplici come Il Re Leone.
- Nemici che diventano amanti: Un altro trope popolare, spesso utilizzato nelle storie romantiche. I due protagonisti iniziano come avversari, ma nel corso della storia sviluppano un legame sentimentale. Questo schema si trova frequentemente nei romanzi rosa, come in Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen.
- Il triangolo amoroso: Questo trope coinvolge tre personaggi in una dinamica romantica complessa. Spesso un personaggio si trova a dover scegliere tra due possibili partner, creando tensioni emotive. Esempi noti includono Twilight o Hunger Games.
- Il mentore saggio: Un personaggio che offre guida e supporto al protagonista, aiutandolo a sviluppare le proprie abilità. Questo trope appare frequentemente nelle storie di formazione o avventura, come Gandalf in Il Signore degli Anelli o Dumbledore in Harry Potter.
- La ricerca: Un trope centrale in molte storie d’avventura e fantasy. I protagonisti si imbarcano in una missione per trovare un oggetto o raggiungere un obiettivo. Può essere qualcosa di concreto, come il Santo Graal, o simbolico, come la ricerca della verità o di sé stessi.
Perché è importante conoscere e riconoscere i trope?
Dal punto di vista dello scrittore, conoscere i trope è fondamentale. Un autore può usare un trope per creare immediatamente familiarità con il lettore, ma la vera abilità sta nel saper giocare con queste aspettative.
Un trope ben usato può essere il cuore pulsante di una storia avvincente, mentre un utilizzo prevedibile o scorretto rischia di far scadere la trama nel cliché.
Prendiamo ad esempio il trope del “viaggio dell’eroe”. Se il tuo protagonista affronta ogni sfida con successo e senza crescita personale, la storia potrebbe sembrare piatta. Al contrario, modificare questo trope – magari mostrando un eroe riluttante che fallisce più volte prima di emergere vittorioso – può rendere la trama molto più interessante.
Un altro esempio è il trope del “triangolo amoroso”. Anche se è molto comune, un autore abile può trovare nuovi modi di rappresentare questa dinamica, inserendo colpi di scena inaspettati o esplorando le complessità delle relazioni in modo più profondo e realistico.
Per gli autori emergenti, i trope possono anche fungere da struttura di base su cui costruire le proprie storie.
Sapere come e quando usarli aiuta a mantenere la narrazione coerente e stimolante, dando spazio alla creatività personale.
Dal punto di vista del lettore, riconoscere i trope aiuta a comprendere meglio la struttura delle storie che leggiamo o guardiamo. Capire che una storia rientra in un determinato trope può rendere l’esperienza di lettura più coinvolgente, permettendoci di apprezzare le sfumature, le variazioni e le innovazioni apportate dall’autore.
Ad esempio, un lettore può iniziare una storia riconoscendo i segni di un trope familiare come “nemici che diventano amanti”, ma rimanere incantato dal modo in cui lo scrittore rovescia le aspettative o aggiunge una profondità emotiva inaspettata.
Evitare i cliché
Uno dei pericoli più comuni legati ai trope è quello di scadere nel cliché. I cliché sono versioni abusate e semplificate dei trope, che non aggiungono nulla di nuovo alla narrazione.
Evitare i cliché significa rimanere consapevoli del fatto che i lettori moderni sono spesso molto familiari con i trope, quindi è essenziale sorprenderli o offrire un’interpretazione unica.
I trope si evolvono
I trope non sono statici; si evolvono insieme alla società e alla cultura. Un esempio è il trope della “damsel in distress” (donna in pericolo), molto comune nei racconti classici. Tuttavia, negli ultimi decenni, questo trope è stato ripensato e capovolto in molte narrazioni, dando vita a protagoniste femminili forti e indipendenti che non hanno bisogno di essere salvate.
Questo cambiamento riflette le aspettative culturali moderne riguardo al ruolo delle donne nella società e nelle storie. Allo stesso modo, molti altri trope stanno venendo reinterpretati alla luce dei cambiamenti sociali, offrendo agli autori la possibilità di rinnovare vecchi schemi narrativi per un pubblico contemporaneo.
Esempi di trope in altri generi:
- Fantasy: Il trope del “viaggio dell’eroe”, dove il protagonista parte per un’avventura epica, è centrale in moltissime opere fantasy come Il Signore degli Anelli o Harry Potter. Anche il “mentore saggio” è molto comune, come Gandalf o Dumbledore.
- Thriller: In questo genere troviamo spesso trope come il “poliziotto ribelle”, che combatte il crimine usando metodi poco ortodossi, o il “colpo di scena finale” che ribalta completamente le aspettative del lettore.
- Horror: Nel genere horror, ci sono trope classici come “la casa infestata” o “il mostro che non muore mai”. Pensiamo a film come Halloween o Shining, che utilizzano queste dinamiche per creare tensione e paura.
- Fantascienza: Un classico trope in questo genere è quello del “viaggio nello spazio” o “l’intelligenza artificiale che si ribella”, come in 2001: Odissea nello spazio o Matrix.
- Narrativa storica: Anche qui i trope trovano spazio. Ad esempio, “l’eroe solitario contro il sistema” è un trope frequente nelle storie di guerra o rivoluzioni.
Per quanto riguarda invece i Trope nei romance, pubblicheremo un articolo ad hoc tra poche settimane. Non perderlo!