Melody la vestale di Inventia
Passione scrittura

OurFreeTime recensione “Melody, la Vestale di Inventia”

Magia e intrigo al tempo stesso nello stile audace e innovativo di Roberta De Tomi

Un mix di magia, nostalgia, dolcezza e mistero

 

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La mia opinione

Il libro è una suggestiva connessione tra fantasy e mistero. Melody è un personaggio molto dolce che non conosce le sue vere potenzialità e la sua forza interiore fino a quando una serie di eventi non la condurrà alla scoperta del suo passato e di se stessa. Il lettore, immerso nella narrazione, scopre passo passo la realtà parallela legata a questa figura eterea e gentile. I personaggi sono misteriosi al punto giusto, in molte occasioni non è ben chiaro se abbiano connotazioni positive o negative ma, se ben ci pensate, non esistono solo nero e bianco, bello e brutto, giusto o sbagliato, l’intera esistenza è un mix di tutto questo e nonostante le convenzioni a cui siamo abituati anche in un fantasy possono esistere diverse interpretazioni. L’autrice esprime anche in questo testo la sua vena innovativa, la spiccata fantasia ed empatia verso la protagonista. Lo stile è curato ma talvolta il filo narrativo è un po’ confuso. Una lettura gradevole ma che richiede un certo grado di concentrazione per poter comprendere appieno l’intera trama.

SCONSIGLIATO: A chi vuole un fantasy stile Draghi e cavalieri, a chi ha difficoltà a collegare eventi e personaggi descritti in situazioni e momenti diversi e non in un susseguirsi cronologico standard

CONSIGLIATO: A chi apprezza l’innovazione, a chi cerca originalità, a chi apprezza l’utilizzo di memoria e logica durante la lettura.

 

Una caduta nel vuoto, una capriola, un atterraggio sulle ginocchia. Al tocco con il pavimento di marmo, i piedi infilati nelle sneakers arancioni assunsero la forma di un paio di zampe caprine. Una sottile peluria marrone si sostituì ai jeans che avevano avvolto le gambe dal momento in cui era uscito sulla Terra. Sui fianchi ricadeva ancora il bomber di tela verde che creava un curioso contrasto tra la parte superiore umana e la parte inferiore animale.
«Djamila, sono qui.»
Si chinò davanti a una donna circonfusa da una luce dorata che si accedeva e spegneva come un lampione in esaurimento. Illuminava a tratti i rilievi della pelle, simili a crepe su un terreno secco. Djamila lo apostrofò, severa: «Arteris, possibile che in tre mesi la ragazza non abbia espresso un solo desiderio? L’inverno finirà presto, e se non porterai a termine il tuo impegno, Melody non potrà trasformarsi e noi appassiremo come le foglie in autunno».
Il piccolo chinò la testa: «Sono desolato, ma la ragazza è una testona».
«Lo so, purtroppo. L’amnesia l’ha destabilizzata.»
«Alcamo ha ottenuto quello che voleva.»
«Purtroppo, è come dici.»
Arteris si strinse le mani.
«Se solo quella sera fossi arrivato prima.»
«Non ce l’avresti fatta. L’incanto di Alcamo era impossibile da contrastare. Tu hai fatto il possibile.» La Dama si agitò. «L’importante era salvare Melody. E ci sei riuscito benissimo.»

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