L’omicidio dell’architetto pavese Gianfranco Soleri sconvolge la tranquillità cittadina.
Tra ombre giunte dal passato, generate dalla Santa Inquisizione e superstizioni legate al lato marcio della nota famiglia, le indagini di Anna Corradi conducono verso risvolti agghiaccianti e per nulla lineari. Il caso è aperto e sembra essere complesso.
La storia di La memoria dei sassi
Anna è una ex professoressa appena andata in pensione.
Abita da sola e questo cambiamento lo vive in modo alternato, passando dalla malinconia per il lavoro che ha adorato a momenti di svago, cercando continuamente di tenersi occupata con le attività più disparate.
La sua Pavia è una cittadina tranquilla che non offre molte notizie clamorose, eppure un evento inatteso sconvolge la quiete: il marito facoltoso di una sua compagna di corso Unitre viene trovato morto nel suo studio.
In Anna cresce pian piano l’impulso dell’avventura e del mistero, e per soddisfare un sogno di gioventù, inizia a indagare a modo suo sul caso, accompagnata sempre da Alan, il suo immancabile setter, contravvenendo ai freni che le impone il vicino di casa, il vicequestore Giacomo Baldi.
L’intuito e la curiosità la spingono spesso oltre il limite, rischiando e comportandosi in modo avventato, ma le sensazioni che prova la fanno agire d’istinto e questo, in un modo o nell’altro, riesce a guidarla.
Partendo dalle antiche vicende medievali pavesi attorno alla Santa Inquisizione, che narrano storie di streghe condannate ingiustamente, Annalisa Gimmi ci fa percorrere un viaggio nel tempo, attraverso lettere e ricordi: sensazioni ovattate custodite nella “memoria dei sassi”.
Chi è Annalisa Gimmi, autrice di La memoria dei sassi
Annalisa Gimmi insegna al Liceo delle Scienze Umane di Pavia.
Ha sempre amato scrivere. Per anni la sua passione si è concentrata sulla ricerca in campo letterario ed editoriale. Ha collaborato con l’Istituto di Storia della Lingua italiana e con il Fondo Manoscritti dell’Università di Pavia, traendo materiale per articoli e saggi apparsi su riviste specialistiche. Ha pubblicato il volume Il mestiere di leggere, il Saggiatore, 2002, sui pareri editoriali della Mondadori negli anni Cinquanta, ricostruendo i meccanismi interni alla Casa
Editrice milanese nel periodo in esame. Negli anni Novanta ha collaborato con la pagina di Cultura del “Corriere del Ticino” di Lugano e, tra il 2005 e il 2007, de “il Giornale”. Ha compilato la Bibliografia di Alfonso Gatto (Storia e letteratura 2009, con Marta Bonzanini) e ha curato le raccolte di inediti e rari di Alfonso Gatto, Ballate degli anni e Il gatto in poltrona, entrambe per Effigie, 2012.
Nel 2016 ha pubblicato il saggio Bestie come noi (Effigie) e nel 2018 il romanzo per ragazzi Cose da grandi (Jona).
Nel 2021 ha pubblicato la raccolta di racconti Chiamatemi Romeo (Horti di Giano), nato dalla volontà dell’Autrice di sensibilizzare le persone e avvicinarle al mondo animale, in modo sano e propositivo. In tal senso, promuove da tempo diverse iniziative nelle scuole e sul territorio, instaurando contatti con associazioni in tutta Italia.
Per due anni 2017-2018 ha ideato e condotto la trasmissione Penne, zampe, squame (dedicata agli animali) presso Radio Ticino Pavia (trasmissione premiata dall’Accademia dei Gatti Magici con il premio Bastet per la diffusione della cultura degli animali, e del gatto in particolare).
Un suo racconto è uscito nell’antologia Gatti dall’Altrove (Mursia 2022). Nel 2021 ha collaborato con Radio Morpheus con una rubrica di diffusione libraria e nel 2022 con Radio Decadenza nella trasmissione “Giallo pavese” organizzando anche con il team della radio e della casa editrice Horti di Giano la prima edizione del “Premio Internazionale di Letteratura Giallo pavese”.
Ringraziamo Horti di Giano per la richiesta e il materiale fornito