Conosciamo meglio Stefano Conti, autore contemporaneo.
Mistero e competenze storiche mixati con maestria
Per prima cosa vorremmo ringraziare Stefano per la disponibilità ed il tempo che ci ha dedicato.
Vi ricordiamo inoltre che per l’acquisto del suo ultimo libro e per ulteriori informazione sulle sue opere potete consultare il sito: www.stefanoconti.org

Iniziamo parlando di te. Chi è Stefano Conti? Prova a “raccontarti” in una sola frase.
Sono stato professore universitario di Storia Romana e ho scritto testi su importanti tematiche di storia, archeologia e filosofia del mondo classico; poi ho pubblicato un primo romanzo giallo su basi storiche, Io sono l’imperatore, che ha riscosso ampi consensi di pubblico e di critica.
“Seguimi se vuoi” è il tuo nuovo romanzo. Raccontaci, quando e come è nato? Come è nata l’idea?
Partendo da fatti reali e documenti storici, ho mescolato la passione per la saggistica alla narrazione. Racconto una vicenda che intreccia abilmente fatti storici ed eventi di fantasia verso un trionfo tutto al femminile. Basandomi su mie ricerche storico-archeologiche, ho cercato di condurre, tramite narrazioni e colpi di scena, alla scoperta del mistero centrale: il luogo di conservazione del Santo Graal. Vorrei trasportare il lettore in un percorso ideale a bordo di una macchina del tempo. Quando cominci a leggerlo vuoi arrivare in fondo, dimenticando tutto il resto.
Visto il tuo curriculum mi aspetto una certa “precisione” nei dettagli storici.
Immagino sia complesso raccontare una storia in un mix tra passato e presente. Come ci sei riuscito?
Insieme al protagonista si intraprende un viaggio, tra città d’arte e siti archeologici, nel tentativo di decifrare i segreti celati nella vicenda del Sacro Graal. L’enigma parte dall’età romana per poi svilupparsi nel Medioevo, fino all’epoca nazista e a quella contemporanea. Per poter dare descrizioni brevi ma attendibili dei luoghi e degli eventi citati, ho fatto un lungo lavoro di analisi delle fonti delle varie epoche trattate. Ci sono dietro anni di ricerche e di studi, in modo da fornire al lettore, al di là della vicenda romanzata, anche dati storici certi e documentati.
I personaggi dei nostri libri hanno spesso qualcosa di noi o di persone che abbiamo incontrato, chi ti somiglia di più e perché?
Nel protagonista, Francesco Speri, inevitabilmente mi rispecchio: oltre che nella fissazione per l’imperatore filosofo Giuliano, i suoi pensieri e azioni sono le mie; anche gli episodi che racconto, per ironizzare e spezzare il ritmo, mi sono tutti realmente accaduti. Buona parte degli altri personaggi sono ugualmente ispirati a persone reali. Tutti i personaggi sono ben caratterizzati, in grado di prendere vita e uscire dalle pagine del libro.
Quale pubblico ti piacerebbe raggiungere?
Seguimi se vuoi è un romanzo adatto a tutti perché i generi letterari si compenetrano, in un mix entusiasmante di storia, amore e mistero. Spero di raggiungere un pubblico vasto grazie a una trama coinvolgente, colpi di scena inaspettati e una scrittura curata e allo stesso tempo diretta e incisiva. Il tutto condito da una vena ironica e da una storia d’amore con una ragazza misteriosa e sfuggente. In conclusione una storia appassionante che seduce e cattura fin dalla prima pagina: un mistero che appassiona e un amore che intriga, in un libro che incanta.
So che avevi in programma anche un’iniziativa interessante ed impegnativa, un incontro spettacolo che parte dal Medioevo, parlando di crociate e templari, per poi passare al Novecento e alla seconda guerra mondiale. Come sono cambiati i tuoi progetti in tal senso a causa della pandemia in corso?
Prima della pandemia giravo biblioteche, licei, teatri e piazze per far conoscere il mio romanzo con un incontro-spettacolo interessante e coinvolgente: a metà tra la storia e l’archeologia, accompagnato da immagini, dall’interpretazione di letture da parte di attori teatrali, ma anche dall’ascolto di brani musicali e visione di spezzoni di film. Per chi volesse maggiori informazioni sui progetti in corso può dare un’occhiata al mio sito: www.stefanoconti.org.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Appena sarà di nuovo possibile, riprenderò il mio tour in giro per l’Italia: un evento che riscuote molto successo e piace a chi partecipa.
Nell’attesa, ho iniziato la stesura di un nuovo romanzo…

Prima di salutarti mi piacerebbe farti un’ultima richiesta.
Pensa ad una scena, una pagina, un estratto del tuo testo da “regalare” ai nostri lettori e associalo ad un colore, spiegandoci perché.
Nel romanzo la vena ironica pervade la narrazione dando brio a una vicenda coinvolgente e divertente insieme. Immagino quindi un colore allegro, tipo un giallo con pois rosa.
La citazione con cui vi lascio è appunto una scena ironica tratta da “Seguimi se vuoi”.
Rimango da solo con questo tipo magro e rinsecchito. Ha l’aria del fumatore incallito. Per fortuna in prigione non si può fumare, almeno spero. Lui perlustra tutta la stanza, entra in bagno per uscirne subito dopo, poi si siede sul mio letto e mette la sua faccia a venti centimetri dalla mia.
Sono già pronto a dargli tutti i soldi, se li avessi con me.
«Sa quanto ci mette Urano a completare un’orbita intorno al sole?»
“Non è un ladro, è solo esaurito” deduco, ma non rispondo.
Lui continua: «84 anni e 4 giorni».
Lo guardo scettico.
«Sa a che età è morto mio padre?»
Non so dove porti il discorso, ma continuo a tacere.
«84 anni e 4 giorni. Solo quando mi sono liberato di lui, la mia energia vitale è uscita. Così sono diventato un artista.»
«Complimenti.»
“Che altro posso controbattere a uno fuori di testa?”
«Mi chiamo Marcello, ma può chiamarmi Vincent. Sa che, secondo il mio maestro esoterico, io sono la reincarna- zione di Vincent…»
«Cassel?» lo interrompo.
«Quello mica è morto. Del grande Van Gogh. I miei quadri non hanno ancora le sue quotazioni, ma, dato che io sono lui, le avranno, di certo.»
«Le voglio rivelare una cosa. Si avvicini.»
“Più di così?” penso.
Lui mi guarda con due occhi spiritati: «Quando inizierà la guerra civile in Italia…»
«Mi auguro che non accada mai» lo interrompo.
«No, verrà. E quando verrà, io diventerò un pittore famoso» afferma Marcello.
“Curiosa associazione.”
«La vedo scettico.»
«No, è la mia espressione naturale» dico.
«Ho ragione io.»
«La ragione va sempre data a… chi ce l’ha.»
«Lei scherza su un qualcosa di serio.»
Mi zittisco. Spero solo finisca presto questo sproloquio.
«Picasso avrebbe continuato a dipingere quadretti a pochi franchi per le vie di Parigi se non fosse arrivata la guerra civile.»
Marcello sembra seguire una logica insita solo nella sua testa.
«Dopo il bombardamento ha dipinto Guernica ed è diventato famoso: i quadri successivi li vendette a cifre stratosferiche.»
Marcello non demorde: «Tempo cinque anni ci sarà nella nostra patria una guerra civile e tempo dieci anni sarò tra gli artisti più pagati al mondo».
«Glielo auguro. Spero però non ci sia bisogno di una guerra.»
Lui si avvicina ancora di più.
«Io sono bipolare, ma non di quei bipolari fuori di testa, io sono creativo».
«E prende dei farmaci?» chiedo preoccupato.
«Sono qui per quello: ho smesso di assumere quella robaccia e ho lasciato libera la mia ispirazione artistica.»
«Le medicine a volte servono» suggerisco.
«Quando sarò un artista famoso nessuno mi dirà più di prendere le medicine» è convinto Marcello.
«Finché è qui, le prenda: mi dia retta.
Marcello insiste: «Noi ci incontreremo tra dieci anni in Svizzera: io sarò un pittore celebre e lei sarà…»
«Se posso scegliere, uno scrittore.»
«Bene. Lei sarà uno scrittore di best seller venduti in tutto il mondo» è il suo augurio.
«È più facile che lei diventi famoso, ma d’accordo: ci vediamo nel 2030 a Zurigo, anno più, anno meno.»
Il curioso figuro sembra soddisfatto. Si arrampica sul letto di sopra e si raggomitola su se stesso.
Sembra dormire, poi all’improvviso esclama: «Sì, io sono un bipolare, ma un bipolare genio!»
Ringraziando ancora Stefano, vi invitiamo a visitare il sito: www.stefanoconti.org