Ironico e divertente racconto della prima esperienza di lavoro di un giovane neolaureato
Si parla spesso delle difficoltà dei giovani all’ingresso nel mondo del lavoro. Questo racconto, in chiave romanzata ed ironica, vi permetterà di vivere l’esperienza di sei mesi di prova tramite gli occhi di un tipico neolaureato italiano nel periodo pre pandemia.
Oggi Paola mi ha coinvolto in una riunione alla quale ho partecipato come spettatore muto.
Era un meeting di alto livello, in quanto si riunivano tutti e tre i dirigenti di questo ente.
Comunque, Paola doveva presentare dei dati, e io ho avuto ancora oggi modo di constatare che lei è veramente brava.
È precisa, quello che dice è sempre motivato.
Tant’è che,
nonostante il meeting si svolgesse in un’auletta senza finestre e con poco ossigeno,
nel bel mezzo del pomeriggio e con il pranzo per traverso,
io sono rimasto sveglio senza difficoltà e ho capito tutti i nodi della questione.
Lo stesso non si può dire degli altri.
Sgherla (dirigente n.1, il capo supremo e incontrastato di tutto l’ente)
è rimasto per tutto il tempo a farsi i fatti suoi…
Certo, è facile pensare che in quel momento si stesse occupando di affari ben più urgenti e importanti,
ma comunque, a conti fatti,
che Paola si stesse sbracciando per lui non gliene importava un fico assoluto.
Il dirigente numero 2, tale Lorenzo Cardi, è un giovane rampante e fin troppo su di giri.
Ha interrotto Paola un milione di volte, forse nel tentativo di sembrare propositivo,
ma senza mai arrivare al cuore del problema…
Il dirigente numero 3, che di nome fa Arnico De Bellis, è un cinquantenne dai modi pomposi e sofistici vecchio stile…
Forse ritiene di essere un uomo di grande fascino e cultura.
A me ha fatto l’effetto opposto.
Le sue argomentazioni mi sono parse farraginose e anche faziose.
Voleva a tutti i costi andare contro Paola, ma senza una ragione concreta,
solo per partito preso, perché voleva mostrare di essere più intelligente e capace.