Un Fantasy originale e coraggioso
La mia opinione
La lettura di “Cavalier Hak” è paragonabile ad un viaggio interessante. Le mille peripezie in cui è coinvolta Hak, si avete capito bene si tratta di una donna, rappresentano in chiave allegorica gli ostacoli e le opportunità che potrebbero ben rappresentare la vita di chiunque. Un mondo fantastico con personaggi e ambientazioni particolari, magici, talvolta crudeli, talaltra affascinanti è il luogo perfetto per lasciare spazio alla fantasia, al sogno, per evadere dalla quotidianità e, paradossalmente, aprire la mente. La trama è interessante e la protagonista un vero Cavaliere. Lo stile è adeguato anche se ancora un po’ acerbo e il ritmo mediamente buono, ad eccezione di alcuni tratti in cui sembra che ci siano dei buchi temporali troppo ampi. Trattandosi di una narrazione molto lunga a volte ho faticato a tenere il passo ma nel complesso mi è piaciuto. Ho provato fin da subito una grande ammirazione per questa ragazzina e poi donna “anomala” sotto molti punti di vista ma coraggiosa, indomita, sognatrice e combattente, capace di forti sentimenti e grandi emozioni.
SCONSIGLIATO: A chi cerca il classico Fantasy (principesse, cavalieri, draghi etc…) con il principe o l’eroe che accorre a salvare la principessa fragile e delicata e che poi se ne innamora per un finale alla vissero felici e contenti.
CONSIGLIATO: A chi non teme di farsi coinvolgere, a chi oltre alla magia e ad atmosfere particolari cerca anche valori, sentimenti, forze e fragilità
Era l’alba del terzo giorno e Hak era seduta al suo scrittoio.
«Cosa state scrivendo?»domandò la fata alle sue spalle.
Hak continuò a guardare la pergamena senza voltarsi.
«A chi andrà la mia spada»rispose intingendo la piuma d’oca nell’inchiostro rosso.
«A Marlem?»
«Non ha abbastanza vostra figlia?»abbozzò un sorriso il cavaliere.
«Lo dico perché sento che avete riacquistato il vostro cuore,e nel vostro cuore c’è lei.»
«Vi sbagliate.Ho riacquistato i ricordi,ma i sentimenti per Marlem sono andati persi.Una volta una donna mi disse che avrebbe diviso i suoi beni in parti uguali tra i suoi due figli.Io li conoscevo entrambi:uno era ricco e l’altro povero.Il ricco era anche avido e stolto perché generava denaro dal denaro,mentre il povero era molto generoso.Diceva sempre:“Ho due polli, se ne do uno a chi non ha da mangiare,non diventerò certo né più ricco né più povero di quel che sono”.Chiesi alla donna:“Perché lo fate? Perché non date di più al vostro figlio povero?”.Sapete che mi rispose?»
«Cosa?»
«Che, se l’avesse fatto, il figlio ricco non avrebbe capito.Si sarebbe sentito poco amato,e lei non voleva che si sentisse poco amato da sua madre.Il figlio povero, invece, avrebbe capito e non l’avrebbe mai odiata.»
Hak fece un lungo respiro e continuò.
«La mia spada la possiederà il più povero degli uomini del popolo,senza terre, moglie e figli.»