Tre racconti apparentemente scollegati
Vita morte e miracoli: “Un caffè sospeso”, Nel cuore di Marzo e “Attaccàti al Tram”
Cari lettori, ho scritto questo testo pensando a voi, o meglio, a noi tutti, abitanti di questo mondo.
Parla di vita, parla di strade che conducono alla fine.
Se non altro, illustra qualche vita alla quale avvicinarsi o forse allontanarci, ma chi lo può dire?
Esiste un vero modo di vivere?
Vi lascio alla lettura di un punto
Vita morte e miracoli
Tre storie apparentemente slegate l’una dall’altra ripercorrono il tratto della vita, soffermandosi sull’aspetto energizzante ed evanescente di essa, la cui essenza, come un fiore di ibisco che rappresenta l’incanto fuggevole di un istante, è in “Un caffè sospeso”; quello dell’ultima latet, il giorno del commiato, talvolta, del fiore più triste, l’unica forma concreta di vita che irromperà
“Nel cuore di Marzo”; senza tralasciare durante il suo breve o lungo percorso, i miracoli, in cui con un po’ di fantasia, l’autrice riesce a “crederci” in “Attaccàteve ‘o tram.”
“Ai Miracoli” più precisamente, un quartiere della sua Napoli.
Un caffè sospeso
Tea e Lorenzo più che un caffè in sospeso, hanno sospeso il momento del loro caffè, breve e intenso, Il momento in cui si è in pausa, in cui si riprendono le forze per affrontare la pesantezza
delle cose. Ma quanti caffè si possono prendere prima dell’assuefazione?
Nel cuore di Marzo
“Nel cuore di Marzo”è il racconto in cui è incentrato il significato della vita. L’unico evento a cui non possiamo sottrarci: la nostra fine. Ne è il tema pregnante al punto che la sua collocazione tra le
pagine non può che essere al centro. Come il giorno della morte di Giulia, del resto.
Attaccàti al Tram
La novella “Attaccàteve ‘o tram” è ambientata negli anni 60; scandisce con toni talvolta divertenti, e anche amari, un’esigenza di ribellione, in un tempo in cui “reagire” appare quasi impossibile.
É la vicenda di una famiglia napoletana del quartiere Miracoli di Napoli, in cui ogni suo componente si adagia nella menzogna.
Anzi, perseguire un comportamento ambiguo, avvalorando negli anni il disvalore dell’essere umano, accentuerà il regresso nel progresso. Maria è la padrona di casa che scuoterà gli animi di chi la circonda e che avrà il merito di stravolgere vite destinate all’infelicità.
Biografia autrice
Nadia Dicursi è nata nel 1968 a Napoli, dove vive. “Quando il sole si prendeva sui terrazzi”, novembre 2019, è la sua prima opera.