Il filosofo che espresse le sue teorie in poesia
Wittgenstein e il labirinto del linguaggio in cui talvolta ci si perde
La citazione scelta per la giornata odierna è una frase di un filosofo, Ludwig Wittgenstain nato il 26 Aprile del lontano 1889.
Una figura complessa, una mente pronta e un’intelligenza acuta che si manifesta fin dalla tenera età. Personaggio anticonformista con strane fobie e abitudini, si narra per esempio che fosse solito pulire i pavimenti di casa con foglie di thè bagnate che poi spazzava con una scopa.
La filosofia, e il pensiero, secondo la sua visione, non sono altro che sofferenza e fatica ma il dolore è visto come una necessità e non una condanna.
Potremmo definirlo il più grande logico degli ultimi secoli, sosteneva che i problemi filosofici in realtà non esistono perché attraverso il linguaggio possiamo trasformare la realtà, esistono quindi problemi etici,linguistici, matematici, logici ma non filosofici.
Siamo noi a dare il significato al linguaggio grazie a ciò che siamo e a ciò che viviamo.
In una scena del film a lui dedicato il filosofo cerca di spiegare ad un gruppo limitato di uditori la sua teoria, sostenendo che non possiamo comprendere ciò che pensa e vede un leone. Uno degli “studenti” obbietta con una battuta “ci vorrebbe un traduttore!” e il professore con calma invidiabile ribatte “Non servirebbe a nulla perchè non possiamo conoscere cosa pensa e vive un leone, quindi anche se fosse dotato di un linguaggio da noi udibile non saremmo in grado di comprenderlo fino in fondo”.
Alla luce della figura di questa teoria di Wittgenstein risulta quindi più semplice capire la citazione di oggi:
Il linguaggio è un labirinto di strade.
Vieni da una parte e ti sai orientare;
Il linguaggio infatti assume connotazioni diverse, a seconda di chi lo utilizza e lo ascolta.
Quando vuoi conoscere il significato di una parola non guardare dentro te stesso, ma guarda l’uso del termine nel tuo modo di vivere.