Nostalgia di chi non c’è più
Una lunga riflessione in versi
Chi mi segue sa che in genere non amo condividere la mia vita privata, preferisco soffermarmi su emozioni, pensieri e riflessioni sui libri, su citazioni o concetti che in qualche modo attraggono la mia attenzione, ma esistono delle eccezioni.
Quando avverto un dolore profondo, una gioia immensa o un momento di tenebra, la mia mano afferra la penna e nascono poesie.
È il mio modo per riconoscere e accogliere i miei stati d’animo, per fare chiarezza, per alleviare la tensione eccessiva.
A volte condivido con voi queste parole, altre volte no.
Oggi ho avvertito l’esigenza di pubblicare questa poesia, di condividere questi miei pensieri, questa mia lettera aperta a chi non è più su questa Terra.
Due anni
Sono passati due anni da quella notte buia e silenziosa,
da quando il tuo cuore ha smesso di palpitare,
da quando, senza far rumore, hai smesso di respirare,
da quella dipartita per me così dolorosa.
Sono passati due anni e molte cose sono cambiate:
fatiche, cambiamenti ed eventi inattesi
che, nonostante gli sforzi, non ci hanno lasciato illesi.
Pensando a te tante lacrime sono state versate.
Sono passati due anni e la vita procede,
si cercan soluzioni, si avviano progetti, si torna a sperare,
con fatica, qualche caduta e, talvolta, la tentazione di mollare
ma so che lassù c’è qualcuno che mi vede.
Sono passati sue anni e tu sei qui accanto,
se chiudo gli occhi vedo il tuo sorriso,
i tuoi occhi buoni e lo sguardo amorevole sul tuo viso,
vorrei tanto poterti stringere come per incanto.
Sono passati due anni e crescendo ho imparato
ad accettare il dolore e guardare avanti,
a sorridere, sperare e gioire anche se gli ostacoli son tanti,
tenendoti stretto nel mio cuore come quell’ultima volta in cui ti ho abbracciato.