Cambiamento, crescita e nuove opportunità per questo romanzo di Cristiano Pedrini
Oggi per voi la mia opinione su “Il prigioniero del Sultana”
La mia opinione
Quando mi appresto a leggere un libro di Cristiano Pedrini mi sento curiosa e fiduciosa al tempo stesso.Avendo letto alcuni dei suoi romanzi precedenti mi sono ormai abituata e oserei dire anche affezionata al suo stile: semplice, chiaro,diretto ma mai scontato.
Ha la rara capacità di descrivere in modo esauriente le scene, i personaggi, le situazioni lasciando spazio alla fantasia del lettore. Ogni storia però è a sé , ha una sua unicità e riesce sempre a stupirmi.
“Il prigioniero del Sultana” è un testo molto originale.
I protagonisti sono Keegen, un ragazzo giovane più forte di ciò che sembra ma dotato si una sensibilità oserei dire rara e un altro ragazzo, Leonard, che nell’ombra trama un piano diabolico dettato da quella frustrazione e quella rabbia che solo antichi intrighi di famiglia sanno generare.
Eppure, nel susseguirsi degli eventi, qualcosa cambia, muta, si trasforma.
Anche questa volta Cristiano mi ha ricordato che “Al cuor non si comanda”.
Riuscirà Keegen a vedere oltre la cortina delle apparenze? Riuscirà a comprendere i gesti e le motivazioni di alcune scelte e a guardare al futuro con gioia e fiducia senza farsi influenzare dagli errori commessi nel passato?
CONSIGLIATO: A chi è dotato si una mente aperta, a chi fa della sensibilità un valore inestimabile, a chi crede che i sentimenti non abbiano età colore o genere
SCONSIGLIATO a chi non tollera gli M/M, a chi cerca giustizia tramite vendetta a tutti i costi, a chi vuole azione estrema stile grandi film USA
Keegan sentì il cuore esplodergli nel petto. Tentò di deglutire, ma la sua gola sembrava stretta da una morsa invisibile che lo paralizzava.
Avrebbe voluto opporsi con l’arma del senno a quell’assurdo gioco, ma non aveva nulla per poter far valere le sue ragioni e Leonard non glielo avrebbe mai permesso .