Recensione di Lella Dellea (1)
Passione scrittura

Recensione “La moglie di Ponzio Pilato” e “La Buona Notizia” di Massimo Trifirò

Massimo Trifirò ci accompagna in un interessante viaggio tra storia, tradizioni, cultura e fede

Di recente vi abbiamo segnalato anche un’altra opera dello stesso autore “La marchesa milanesa”

 

Prima di raccontarvi il mio pensiero in merito vorrei riepilogare brevemente la tra ma dei due testi

La moglie di Ponzio Pilato

A Claudia Procula, la moglie del Procuratore di Giudea Ponzio Pilato, il Vangelo dedica soltanto un breve accenno. Eppure è a lei che si deve uno straordinario atto di coraggio e di sofferta consapevolezza quando invia al marito un messaggio accorato per tentare di evitare a Gesù, che ha sognato la notte precedente, la pena della crocifissione alla quale è destinato. Tra i tanti uomini che a Gerusalemme reclamavano il sangue di Cristo, fu la sola donna che tentò di salvare il Salvatore. E che rinnegò sé stessa, la propria formazione latina, in nome della Verità enunciata da un Profeta di cultura estranea.

La buona notizia

Dall’Annunciazione a Maria, all’accoglienza nel retro di una locanda, all’adorazione dei pastori, alla visita dei Re Magi e fino alla fuga in Egitto, gli avvenimenti del Natale di Gesù Cristo dal punto di vista esclusivamente storico in un’esposizione saggistico-narrativa dei fatti reali e delle circostanze nelle quali si sono verificati.

L’opinione di Lella

Due testi interessanti. Un punto di vista differente su fatti riportati nei vangeli ma con l’arricchimento di cenni storici, riferimenti letterari e termini originali. Un approfondimento a tutto tondo che permette al lettore di avvicinarsi a tematiche poco note ma incredibilmente affascinanti.

In “La moglie di Ponzio Pilato” viene ripreso un dettaglio spesso trascurato nella lettura dei vangeli. Un episodio citato una sola volta in modo fugace e a cui non viene abitualmente attribuita una grande importanza. Il testo ci permette di comprendere l’ eccezionalità della scelta e del gesto stesso. Difficile comprendere quanto una “semplice” missiva assuma i contorni di una presa di posizione importante per una donna dell’epoca, una inconsueta capacità di distaccarsi dal proprio ruolo e dalla propria cultura per difendere una sensazione, un’inquietudine profonda, una prima scintilla di fede forse.

“La buona Novella” è invece incentrato sulla natività , dall’annunciazione alla fuga in Egitto ma lascia molto spazio anche alla figura dei magi, alla loro importanza all’interno degli avvenimenti, ai riferimenti storici che possono spiegare alcuni eventi apparentemente frutto solo della fantasia.

 

Il testo è curato e molto dettagliato, vengono spesso citati versetti del vangelo ma non solo, anche se, a mio avviso le parti in cui vengono riportate frasi o termini in “latino” o in altre lingue risultano essere poco fruibili ( non sempre c’è una traduzione “immediata” e il dover scorrere dal testo alle note per comprendere distoglie l’attenzione dal testo stesso).

Due lavori ben eseguiti e fonti di ispirazione e riflessione.

SCONSIGLIATO: A chi cerca una lettura semplice, una sorta di storiella, una favola per adulti, una leggenda ricca di magia e mistero che tralasci la parte razionale

CONSIGLIATO: A chi ama scoprire, approfondire, comprendere fino in fondo dettagli ed eventi. A chi vuole terminare la lettura più consapevole e “arricchito”.

 

Ti invito quindi alla lettura e, come sempre a condividere la tua opinione.

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