Il toccante legame tra un bambino ebreo e il suo cane nel lontano 1945. Il custode di Elias è un racconto semplice, per ragazzi ma che custodisce grandi valori.
La storia di Il custode di Elias
Per parlare di Seconda Guerra Mondiale, di legami indissolubili, di amicizia, generosità e spirito di sacrificio
Germania, 1945. La guerra è ovunque, ma non in casa di Elias. I suoi genitori lo amano al punto di non raccontargli cosa succede davvero là fuori alle persone come loro, a quelle obbligate a indossare una stella gialla al braccio. Un giorno, però, la guerra sale le scale di quei palazzi che all’inizio aveva risparmiato. Uomini in divisa bussano insistentemente alla porta e ordinano a tutti di uscire. Elias non ha paura: sua madre gli ha insegnato cosa fare. Così riesce a mettersi al sicuro nascondendosi in una botola nel pavimento mentre i suoi genitori vengono trascinati via.
Al bambino non resta altro che il suo cane Caleb, a cui sua madre lo ha affidato prima di essere portata via. Insieme partiranno per scoprire dove sono stati portati i suoi genitori. Caleb percepisce il pericolo, ma non può tirarsi indietro né fermarlo. Ha promesso di proteggere Elias e lo farà a ogni costo. Caleb, adesso, è il suo custode.
“Non c’è più la guerra nel pezzo di bosco che ci sovrasta.
Non ci sono più il freddo, la fame, la spossatezza
che divora gli arti e la mente.
Ci sono solamente un cane, un bambino e un ragazzo.
Giochiamo, ci rincorriamo, schiamazziamo.
Facciamo a gara a chi raggiunge prima un certo albero,
a chi è più bravo a nascondersi,
a chi riesce ad acchiappare prima l’altro.
Cose normali, insomma, tra ragazzini e cani.
Forse straordinarie per questo”.
L’autrice di Il custode di Elias Giorgia Penzo
Giorgia Penzo, emiliana, è laureata in Scienze dell’Educazione e lavora come
educatrice per la prima infanzia. Nel 2018 è uscito per Editrice Nord il suo
romanzo Ogni giorno come il primo giorno.
Il testo fa parte della collana Il battello a vapore
Ringraziamo l’autrice per il materiale fornito